lunedì 7 dicembre 2009

l'arrivo dei "banner ads"

Google, il popolarissimo motore di ricerca che proprio alla pubblicità deve il 95 % delle sue entrate (quasi un miliardo di dollari all’anno), annuncia che s’appresta a vendere spazi pubblicitari anche “per immagini”. Più precisamente, annuncia la sua decisione di piazzare i famosi “banner ads”. Eppure, a fronte d’una scelta tanto apparentemente logica, da più parti sono arrivate tremende accuse di “tradimento” nei confronti dell’impresa sulla quale sono oggi puntati tutti i riflettori di Wall Street. Perché tanto scandalo? Per una ragione logica e, contemporaneamente, accentuata proprio dal clima di corsa all’oro suscitato dell’approssimarsi dell’incontro tra il motore di ricerca ed i mercati finanziari. Google è ancor oggi, per molti, un veneratissimo simbolo di pulizia e di responsabilità, contrapposto all’avidità ed agli eccessi del resto dell’universo tecnologico. Ed assai forte è oggi, il timore che la Initial Public Offering (IPO) in programma per quest’anno, non sia che un primo cedimento di fronte alle pressioni di Wall Street. O, se si preferisce, l’avvio d’una sorta di “normalizzazione”. Giusto? Sbagliato? Giusto, rispondono gli analisti più cinici. Perché davvero normale è che un’impresa che vive di pubblicità on line non lasci ai rivali (soprattutto a Yahoo!, rafforzatasi in questo campo con l’acquisizione di Overture) un tanto lucroso territorio di caccia.

1 commento:

  1. Ma sbaglio o parlimo della stessa cosa??? fare soldi con google...

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