lunedì 30 novembre 2009

Navigando nel mondo: Google Maps e Google Earth

Inizialmente chiamato "Google Local", attualmente Google Maps, è uno dei vari servizi che il relativo sito web offre e rende accessibile all'utente, consentendo la ricerca e la visualizzazione di cartine geografiche di buona parte del mondo.
Esplorando l'intero Pianeta come semplice mappa, cartina stradale o in versione foto satellitare, il servizio permette, inoltre, una ricerca dettagliata : monumenti, ristoranti, negozi e così via.
Le foto presenti sono però statiche, cioè non è possibile osservarle in tempo reale, e schiacciate per essere adattate alla proiezione cartografica.








Google Earth è, invece, un software distribuito gratuitamente dalla società Google, applicazione grafica tridimensionale che consente di visualizzare immagini satellitari, foto aeree e dati topografici della Terra, con un dettaglio notevole.
Il programma nasce sotto il nome di Keyhole, dall'omonima società, ma nel 2004 viene completamente assorbita da Google che muterà il nome del software nell'attuale Google Earth.
Il programma richiede un sistema operativo Microsoft Windows, MAC OS X o Linux e , inoltre, è stata sviluppata un'applicazione per il telefono cellulare iPhone e iPod Touch.




Google Chrome OS = smartphone?

Vorrei riportarvi un articolo interessante trovato su questo sito: http://blog.panorama.it/hitechescienza/2009/11/24/google-chrome-os-a-chi-interessa-un-pc-travestito-da-cellulare/.
L'articolo sottolinea costantemente che il nuovo sistema operativo sarà molto simile ad un smartphone(telefono cellulare in grado di fare tutto quello che fa un pc comune) però nelle dimensioni di un pc. Mentre prima l'ambizione era quella di mettere sul mercato telefoni cellulari somiglianti ad un pc, ora si registra l'inverso. Anzi, momentaneamente si lavora anche in ambe due direzioni: software Android per smartphone, Chrome OS per il desktop del pc.
Mi sembra molto più avanti rispetto al solito sistema operativo Windows, veramente molto curioso... Forse anche Windows dovrebbe darsi una mossa per rendersi più attraente per i propri clienti?!
Che cosa ne pensate??!

Che cos'è Google Earth??

Google Earth e' un software gratuito che permette di vedere ogni parte del mondo con una visione aerea basata su foto satellitari.



Con Google eart di Google si puo' navigare in tempo reale l'intero globo! E non e' tutto... la planimetria e' esplorabile sia in 2d che in 3d. Esiste anche una versione professional a pagamento che offre servizi particolari, ma la sola versione free ha comunque un ottimo corredo di opzioni, quanto basta per esplorare le immense possibilita' offerte.

Cosa offre Google Earth?

La navigazine con google earth è completamente libera ed animata. E' possibile visualizzare svariati parametri come l'altitudine, l'orientamento ed il dettaglio delle immagini scattate dal GoogleSat che è altissimo specie nelle grandi citta': è possibile distinguere chiaramente gli edifici fino alle auto in circolazione al momento dello scatto.

-L'opzione TERRAIN (che si puo' spuntare tra le opzioni in basso) offre una vista tridimensionale del terreno: montagne colline, strapiombi, a tal proposito vi consiglio di "visitare" lo spettacolare Grand Canyon.


-L'opzione BUILDINGS e' ancora piu' stupefacente: le piu' grandi citta' degli Stati Uniti contengono gia' la mappatura 3d degli edifici. Da restare a bocca aperta! Visitate Los Angeles o New York con l'opzione Builder attivata.


-Google Earth Fligth Simulator simulatore di volo GRATIS Per accedere alla funzionalita' flight simulator e' necessario aver installato sul proprio pc l'ultima versionedi Google earth e premere una sequenza di tasti contemporaneamente: CTRL+ALT+A.

Comunicare in tempo reale: Google Talk

Come ben sappiamo, Google offre una varietà di prodotti/servizi che copre, grosso modo, ogni esigenza che l’utente medio può manifestare.

Questa piattaforma di servizi, oltre a dare la possibilità di comunicare in maniera semplice e veloce, è stata arricchita con un servizio VOIP di ultima generazione integrato in GoogleTalk, tramite il quale si ha la possibilità di effettuare chat vocali di notevole qualità.

Come SkyPe, anch’ esso si basa sulla tecnologia Global IP Sound, la quale fornisce una maggiore qualità audio nelle conversazioni e una potenziata fluidità.

A differenza di altri software non offre, tuttavia, un servizio (nemmeno a pagamento) per chiamare telefoni fissi e mobili.

Per quanto riguarda l’ instant messaging, Google Talk è stato sviluppato con la filosofia open-source, ciò significa che è stato possibile collegare a questa chat anche altri programmi sviluppati nel medesimo modo, come Gaim o Trillian, per controllare tutti i vari contatti tramite una sola applicazione.

Cenni preliminari su Google

La differenza tra google e gli altri motori di ricerca presenti nella rete, è data dalla velocità di caricamento e dalla presenza di informazioni (immagini, video, testo) non espressamente desiderate, ma che vengono visualizzate comunque a contorno della barra di ricerca.


Questo pacchetto di servizi, viene offerto come supplemento a ciò a cui si è realmente interessati, “costringendo” così l’utente a perdere del tempo nel tentativo di rintracciare i dati e i servizi di cui necessita.

Negli ultimi anni, la natura delle informazione richieste, è mutata. Tali informazioni, ad esempio, richiedono caratteristiche aggiuntive, approfondimenti ai quali precedentemente non si dava alcun peso.

Questo processo d’informazione, è orientato a far si che si passi ad un sistema di fornitura diretta e tempestiva delle informazioni con successivi aumenti per quanto riguarda l’aspetto economico.

Oggi si hanno diverse esigenze; ad esempio, si preferisce acquistare sempre più prodotti sul web.

Tale esigenza è data dalla stragrande varietà di prodotti che possiamo trovare su internet a differenza di un comune negozio, dalla varietà che la rete offre e, soprattutto, dal fatto di poter ricevere il tutto comodamente a casa.
Alla soddisfazione di queste nuove necessità è orientata la politica di Google e le conseguenti strumentazioni offerte, le quali puntano a lanciare un vero e proprio stile: sobrietà, velocità, efficienza.

GMAIL NOTIFIER

Gmail Notifier è un'applicazione scaricabile che ti avvisa ogni qualvolta arriva un nuovo messaggio Gmail. Una volta scaricato Gmail Notifier, apparirà un'icona nella barra delle applicazioni (in tal modo non dovrai aprire il browser) che ti avviserà ogni qualvolta sono presenti messaggi Gmail da leggere.

Una volta installato Gmail Notifier, sarai in grado di:

  • Verificare automaticamente la presenza di nuovi messaggi ogni due minuti.
  • Visualizzare uno snippet di testo dei messaggi da leggere (fino a un massimo di 30).
  • Selezionare un avviso acustico da attivare quando arriva un nuovo messaggio.
  • Rendere Gmail l'applicazione di posta elettronica predefinita.
Per utilizzare Gmail Notifier, il tuo sistema operativo deve essere Windows 2000, Windows XP o una versione più recente di Windows.

Gmail Notifier non è compatibile al momento con Windows ME, tuttavia ci auguriamo di poter offrire un supporto anche per altri sistemi operativi nel prossimo futuro.

Gmail Notifier è disponibile al momento solo in inglese.


Ciò che è Cloud Computing?

La vita prima cloud computing:

Le applicazioni aziendali tradizionali Spesso sono troppo costose e complicare. Richiedono un centro dati con spazio fisico, alimentazione, raffreddamento, larghezza di banda, reti, server e storage.Un complicato stack software. E un team di esperti per l'installazione, la configurazione e l'esecuzione. Sono necessari ambienti di sviluppo, test, gestione temporanea, produzione e failover.
Se Moltiplichiamo tutto questo per Decine o centinaia di applicazioni, è facile capire perché anche le più grandi aziende con i migliori reparti IT non riescono uno ottenere le applicazioni di cui hanno bisogno. Le piccole aziende sono letteralmente fuori gioco.

Tecnologia di cloud computing e Sviluppo applicazioni

La tecnologia di cloud computing sta dando inizio ad un cambiamento epocale nel mondo dello sviluppo delle applicazioni. Proprio come per i cambiamenti che hanno condotto all'evoluzione delle tecnologie di pubblicazione dalla carta stampata al digitale, con cui possiamo disporre ora di informazioni su qualsiasi argomento in pochi clic, così il passaggio alle cloud computing platform per lo sviluppo di computing applications consente oggi di creare applicazioni robuste e di dimensione aziendale in tempi decisamente più brevi e a costi notevolmente inferiori.

La Cloud Computing Platform Force.com segna l'inizio di una nuova era per le applicazioni di cloud computing, che permetteranno di estendere la potenza e il successo del CRM on-line di Salesforce a tutta l'azienda, non solo ai reparti vendite, e assistenza marketing. Da oggi è possibile creare tipologie di applicazioni completamente nuove, grazie a una combinazione di procedure guidate point-and-click senza programmazione, kit di strumenti per i più diffusi linguaggi di sviluppo.

I programma di fotomontaggio che si trovano su google

Come è noto su google si possono trovare tantissimi programmi di fotomontaggio open source. La maggior parte danno la possibilità di essere scaricati, di averli quindi sempre a disposizione sul pc senza dover essere collegati alla rete. Altri, ma sono pochi appunto, è possibile solo utilizzarli online. E comunque quasi sempre permettono di salvare il lavoro fatto.



Uno di questi programmi ad esempio è: Photo Editor 1.1 (in passato conosciuto col nome di Photo Toolkit)


E’ un software ideato per dare un veloce ritocco alle nostre. Per migliorare l’aspetto delle nostre foto. Molto semplice da usare. Offre tutti gli strumenti per un ritocco essenziale. Tra le altre cose permette di eliminare ad esempio velocemente gli occhi rossi dalle immagini, applicare effetti molto belli. Effetti di luce, cambiare la luminosità, il contrasto ecc... In più, consente di realizzare facilmente delle caricature.

Cosa è e cosa non è Chrome Os

La presentazione di un'anteprima di Chrome OS presso il quartier generale di Google, a Mountain View, ha permesso di liberare il campo da alcune informazioni che circolavano sulla stampa nelle scorse settimane. Dopo quanto visto nel corso della conferenza tenuta da Google, l'identikit di Chrome OS è divenuto nettamente più definito tanto che molti osservatori si sono espressi sul futuro del nuovo sistema operativo. Alcuni analisti hanno apprezzato l'idea alla base di Chrome OS mentre altri hanno offerto un parere diametralmente opposto.
Chrome OS poggia sul kernel Linux, come moltissimi altri progetti, ma è questo un aspetto che poco interesserà l'utente finale. Oggi Chrome OS si avvia in sette secondi: non viene mostrata alcuna schermata intermedia né alcuna barra di caricamento. Secondo Sundar Pichai (Google), gli sviluppatori stanno lavorando alacremente per ridurre ulteriormente il già contenuto tempo d'avvio.
Gli utenti non dovranno preoccuparsi della manutenzione del sistema Linux dal momento che patch ed aggiornamenti arriveranno in modo automatico. I dispositivi basati su Chrome OS si comporteranno, insomma, in modo molto simile ai router, agli smartphone ed agli altri hardware sui quali è installato il sistema operativo del "pinguino".



Chrome OS non si porrà in competizione con Windows o con Mac OS ma verrà sviluppato ed installato su molti dispositivi di dimensioni compatte come i netbook.

Su Chrome OS, inoltre, non si potranno installare applicazioni "desktop". Pichai ha voluto rimarcare come qualunque applicazione in Chrome OS sarà un'applicazione web. Nessuno spazio, quindi, per i programmi di tipo convenzionale.

GMAIL IN CRESCITA CONTINUA



Qualche tempo fa Techcrunch ha pubblicato un articolo, Gmail grew 43 percent last year. AOL mail and hotmail need to start worrying, in cui compara il numero di utenti unici di Gmail, AOL e hotmail da ottobre 2007 fino alla fine dell'anno successivo.

L'articolo mostra un aumento costante di gmail, dichiarato del 43% in poco più di un anno, confrontato con un declino del 5% di hotmail nello stesso periodo.

Interessante notare che la previsione di crescita fatta un anno fa relativamente a gmail è stata estremamente azzeccata, mentre quella di yahoo sbagliata (yahoo sembrerebbe essere cresciuto almeno 5 volte di più della previsione).

Microsoft a Murdoch: lascia Google e resta su Bing!

Secondo il Financial Times, Microsoft vorrebbe finanziare la News Corp. perché blocchi l'indicizzazione su Google, e consenta quella di Bing.Nella sua battaglia contro Google e Google News, il proprietario di News Corp., Rupert Murdoch, avrebbe trovato un forte alleato.
Secondo quanto riportato dal Financial Times, Microsoft avrebbe discusso l'ipotesi di sovvenzionare la News Corp. perché rimuova i siti di informazione dai risultati di ricerca di Google, e li lasci, invece, negli elenchi di Bing, il motore di ricerca creato dalla società di Redmond.Nell'articolo si fa riferimento ad altri editori a cui Microsoft avrebbe fatto un'identica proposta. Il Financial Times sostiene che la News Corp. ha iniziato la trattativa, e cita in proposito una fonte anonima, ma molto vicina alla conversazione. L'accordo potrebbe svilupparsi in più fasi. La notizia risulta credibile, alla luce della recente polemica intavolta dal magnate dell'editoria, Murdoch, contro Google News, culminata in una intervista a Sky News Australia in cui l'editore ipotizzava di bloccare l'indicizzazione dei suoi siti su Google (ma anche su Bing e qualunque altro motore di ricerca), accusando questo tipo di servizi di furto, poiché traggono profitti pubblicitari grazie a contenuti prodotti da altri.Murdoch, nell'intervista, prevedeva il passaggio a un sistema di pubblicazione e di fruizione delle notizie a pagamento, che avrebbe permesso ai siti di informazione della News Corp. di sottrarsi alla catalogazione dei motori di ricerca. Nei giorni scorsi, il direttore del Times Online ha dichiarato che dalla primavera del 2010 il quotidiano online sarà leggibile a pagamento, al prezzo di 90 pence (circa un euro), confermando i progetti di Murdoch per il suo gruppo editoriale.Un eventuale accordo tra Microsoft e News Corp. potrebbe portare benefici di traffico al motore di ricerca Bing, che è in crescita sul mercato ma solamente ai danni di Yahoo, ed è comunque sempre molto distante dalle percentuali di preferenza da parte del pubblico che può vantare Google. Resta da capire se questa scelta potrebbe coinvolgere e convincere altri protagonisti dell'editoria online, e se il pubblico sarà veramente disposto ad assecondarla.

domenica 29 novembre 2009

Chrome os: non punta alla grafica ma alla qualità delle prestazioni

A breve sarà disponibile un nuovo sistema operativo open source, prole di google: chrome os .

Essendo leggero e veloce, consentirà di avviare il pc e di connetterlo ad internet nel giro di pochi secondi; ciò favorirà il lavoro in rete, garantendo ottime prestazioni con l’utilizzo delle varie funzioni web.

Non punta alla grafica ma alla qualità delle prestazioni.
Non ci sarà bisogno di perdere tempo per scaricare e installare i programmi, sarà tutto disponibile sul web.

Chrome os si differenzia da android per il fatto di essere stato pensato esclusivamente per i netbook, mentre android, come ben sappiamo, nasce come sistema per vari dispositivi portatili, cellulari, netbook e così via.




Cloud computing? Sono un pò perplesso.

I lati positivi di questa tendenza a far risiedere le applicazioni sui server e non sui computer degli utenti sono indubbi e numerosi... ma io sono ancora un pò perplesso!

Innanzi tutto credo che il punto centrale della questione sia l'immenso giro di danaro messo in moto dalle innumerevoli pubblicità aggiuntive che ognuno di noi sarà costretto a subire ogni giorno.

Le mie perplessità riguardano inoltre la privacy: non mi sento tanto sicuro ad affidare tutti i dati alla rete. Basta che la password di accesso all'account venga rubata o indovinata e tutti i dati sono a disposizione del ladro di credenziali. I dati inoltre non sono più presenti fisicamente e nel caso di un qualsiasi impedimento nel connettersi alla rete non esistono; é soprattutto questa smaterializzazione che mi lascia perplesso.

John Nash le sue cose le aveva sempre intorno



in centro, a Roma

( www.ilfattoquotidiano.it)"..Il Riformista di Polito el Drito, che ci costa 2,5 milioni all'anno e vende circa 3 mila copie al giorno (costo netto alla collettività: 2,80 euro a copia) Il samizdat deglli Angelucci.."

sabato 28 novembre 2009

Salesforce.com spiega cos'è il cloud computing

Il cloud computing oggi

Ad oggi esistono diversi servizi di cloud computing, alcuni molto attivi ed altri nello stato embrionale. Quelli più conosciuti sono certamente le Webmail, cioè quei servizi di posta elettronica che permettono di gestire tutto tramite il browser. Quelli più famosi sono Gmail, Hotmail (Live MSN) e Yahoo Mail, ma quasi tutti i provider offrono una versione web dei loro servizi di posta.

Esistono, poi, servizi per la produttività, suite di applicazioni per la creazione e la gestione di fogli di calcolo, documenti di testo, presentazioni e altro. In quest'ambito, il nome di riferimento è certamente Google Docs, ma in quest'arena sta per entrare Microsoft, con Office 2010.

Stamp di Office 2010, che presto entrerà tra i servizi di cloud computing

In rete si trovano anche programmi per modificare e gestire immagini, come Photoshop.com (che è molto sviluppato) e Picasa e Flickr (più orientati alla raccolta e alla condivisione d'immagini). Ci sono i convertitori di file, come Zamzar, agende elettroniche, rubriche di contatti, gestori di attività, servizi per la lettura di feed RSS e persino servizi di instant messaging.

Quello che non troverete sono i numerosi servizi per il backup dei dati personali: nati come servizi per copiare file e cartelle, alcuni sono diventati molto evoluti, e potete usarli come chiavi USB, condividere cartelle con altri utenti, o impostare backup automatici dei dati che volete proteggere, per poi accedere tramite comode interfacce web, e gestire i file come dal vostro computer.

Esistono persino dei desktop completi che, una volta che ci si collega all'indirizzo tramite il browser, danno l'impressione di stare davanti ad un sistema operativo nuovo e diverso, naturalmente sempre aggiornato e con una grande protezione dei dati.


Perchè Office Online segna un punto di non ritorno

Con la decisione di creare una versione online e gratuita di Office, Microsoft ha chiarito definitivamente che vede nel cloud computing il futuro dello sviluppo software, è che è il momento di farsi notare anche in un ambiente nel quale, fino ad ora, era sconosciuta.

Microsoft Office è un nome, e un logo, conosciuto a milioni di persone. Ci saranno decine di migliaia di utenti che scopriranno il cloud computing grazie a Office 2010, e altre decine di migliaia che gli daranno fiducia per la prima volta, perché lo potranno associare a un marchio familiare, del quale si fidano.

Microsoft ha creato anche una piattaforma per lo sviluppo di applicazioni cloud, dedicata alla aziende, che si chiama Azure. Non ha certo il peso di Office, ma è un'ulteriore conferma del fatto che il colosso di Redmond è pronto a giocare le sue carte.


Per gli utenti le implicazioni saranno evidenti nel giro di pochi anni:i servizi cloud cresceranno a dismisura, per quantità, qualità e tipologia. Ci sarà più spazio disponibile, più varietà di opzioni, più concorrenza e più varietà di scelta. Potremmo accedere a un computer solo per avviare il browser, e poi non lasciare mai la rete per svolgere tutte le nostre attività.E' una strada senza ritorno, alla fine della quale ci sono migliaia di centri dati, che conservano le informazioni di milioni di noi, dalla lista dei regali di natale alla copia dei documenti d'identità, dalle nostre preferenze in fatto di musica all'elenco di quello che abbiamo comprato recentemente.

Con il cloud computing andiamo verso un mondo di software gratuito o quasi, e di hardware meno costoso, quindi verso un importante risparmio economico, che sarà sostenuto dalla pubblicità; i costi dei servizi cloud provengono dalla costruzione e dal mantenimento dell'infrastruttura, che si basa su enormi data center, sullo sviluppo e sull'aggiornamento continuo del software e sul mantenimento di alti livelli di sicurezza.

Ed è proprio alla pubblicità che i fornitori dei servizi si affidano per offrire gratis tutto ciò, a sacrificio ovviamente di un po di spazio del monitor.Per questa ragione Google ha un vantaggio strategico sui concorrenti, perché raccoglie la maggioranza degli introiti pubblicitari di tutta la rete.

Essere esposti più o meno costantemente ad annunci pubblicitari, tuttavia, può essere visto come un'altra forma di pagamento. In ogni caso, dovete tenere presente un concetto semplice: il tempo che passate on line ha un valore molto alto, perché ogni secondo in cui siete collegati è un secondo che può essere rivenduto a un inserzionista. Questa è, probabilmente, la ragione principale che ha spinto Google a creare Chrome OS. Con un sistema operativo pensato per il cloud computing, infatti,tutto il tempo passato al computer è tempo passato in rete, un cambiamento che, potenzialmente, aumenta a dismisura il volume del mercato pubblicitario.

I motivi per cui utilizzare il cloud computing

Ci sono molti motivi per scegliere il cloud computing, anzi, molti di noi lo usano senza saperlo, come nel caso dei milioni di utenti di Gmail, Flickr o Picasa. Per decidere, basta fare una somma, tutta personale, di pro e contro, e decidere se i vantaggi superano gli svantaggi.

Affidarsi alle applicazioni web significa risparmiare denaro, non dover aggiornare il proprio sistema per poter installare le applicazioni più recenti e dormire sonni tranquilli, perché nemmeno una catastrofe ci farà perdere i dati.

È possibile, di fatto, scegliere un computer poco potente, persino un netbook, e riuscire a fare praticamente qualsiasi cosa, con poche differenze, rispetto ad un computer di livello più alto. A parte questo, avrete bisogno di una connessione a banda larga, che non deve nemmeno essere delle più veloci. Una linea a 7 mega, infatti, sarebbe sufficiente.

Il cloud computing è adatto a tutti, primi fra tutti gli utenti privati, che possono trovare online tutto ciò di cui hanno bisogno per creare e gestire documenti, amministrare immagini e video, persino per fare copie di sicurezza dei propri dati. Lo sconsigliamo solo a chi tratta dati sensibili, almeno fino a che non si chiariscono alcuni aspetti legali.

Ecco uno schema del sistema di cloud computing

Cloud computing: vantaggi e svantaggi

Il cloud computing offre alcuni indubbi vantaggi. Tanto per iniziare, non ci sono costi di manutenzione in quanto i server e la sicurezza dei dati sono affidati al gestore del servizio. Un file affidato a questo servizio è salvato su diversi data center, ne esistono diverse copie di sicurezza, continuamente aggiornate e monitorate. Infatti, i dati andrebbero persi solo se tutti i data center dell'azienda che gestisce andassero in tilt nello stesso momento, cosa quasi del tutto impossibile.
La sicurezza dei dati basterebbe a giustificare l'uso delle applicazioni web, almeno per chi è attento a questo aspetto, ma non è l'unico vantaggio offerto dal cloud computing. Il secondo sta nei costi: le applicazioni online sono gratuite per gli utenti privati, e diventano a pagamento solo se si vuole accedere a servizi avanzati. Per quanto riguarda le aziende, invece, esistono offerte a pagamento, ma si tratta di spese trascurabili, se si fa il paragone con quelle delle licenze come il caso di Microsoft Office.
Il cloud computing è utilizzabile anche su un computer economico, come l'Asus Eee illustrato di seguito:

Tra i vantaggi si annovera anche la possibilità e la facilità di condividere un documento, o un file di altro genere, con colleghi e amici, e l'estrema semplicità del lavoro di squadra. Un file online, infatti, può essere modificato da più persone allo stesso tempo, e le modifiche sono disponibili immediatamente per tutti gli utenti collegati. È uno dei principi che sta alla base di Google Wave, che promette di rivoluzionare il concetto stesso di comunicazione online e di browser.
L'ultimo importante vantaggio legato al cloud computing, in stretta relazione con i costi di manutenzione, è relativo al costo dell'hardware. Nella maggior parte dei casi, i servizi cloud non richiedono PC potenti, quindi sarà possibile usare anche un vecchio PC o un PC di fascia molto bassa, senza alcun problema.

Passando ai lati negativi, il punto che suscita più perplessità è legato alla riservatezza e alla legalità. Per usare un servizio cloud è necessario prima di tutto accettarne i termini d'uso, e poi caricare i propri dati sui server. La conseguenza diretta è che se i server vengono violati, l'hacker avrà accesso ai vostri dati, come se avesse violato il vostro computer.
Anche se fino ad oggi non si sono mai registrati attacchi seri ai servizi cloud, né si sono registrati furti d'informazioni, il rischio però esiste, e diventa più concreto mano a mano che cresce la quantità di dati affidati ai server cloud.

Cloud Computing... è il futuro?!


Microsoft ha deciso che Office 2010 avrà una versione on line e gratuita, disponibile a chiunque voglia usarla. È questo l'annuncio del quale ci aveva informati Robert Scoble, qualche giorno fa, e che secondo lui aveva spinto Google, come contromossa, ad annunciare Chrome OS.

Non si tratta di Google che vuole coprire Microsoft o viceversa; si tratta di una nuova tappa nell'evoluzione della rete.Il cloud computing, cioè la fruizione di applicazioni e servizi tramite internet, in remoto, con Office 2010 diventerà un fenomeno noto a tutti, e probabilmente cambierà la faccia della rete e il modo in cui usiamo il computer.

Ebbene sì, il cloud computing è il futuro della rete e quello di tutti noi, che alla rete accediamo tutti i giorni, o quasi, e quotidianamente usiamo un computer per gli usi più disparati. Continueremo a fare le stesse cose, ma in un modo radicalmente diverso, le cui possibili evoluzioni sono quasi imprevedibili.

Cos'è il cloud computing

Il concetto di cloud computing è più semplice di una sua ipotetica traduzione. Fino ad oggi siamo abituati ad accendere un computer e ad avviare un programma (software) che permette la creazione e modifica di documenti, la riproduzione di musica e video, l'invio di una mail o il ritocco di una fotografia.

C'è tuttavia un grande spartiacque che tutti possono capire chiaramente: alcune attività si possono svolgere offline e altre necessitano di una connessione a Internet. Posso avviare Word e scrivere una lettera, senza dover accedere a Internet, ma se voglio inviare una mail, è necessaria una connessione al Web.

Il cloud computing mette in discussione questo semplice concetto,e sposta online tutte, o quasi, queste attività. Questo significa che se volete scrivere una lettera, probabilmente non avvierete più Word, ma aprirete il browser e digiterete un determinato indirizzo WWW. Il cloud computing si basa sul concetto di "Web Application", vale a dire applicazione su web.

Il computer, quindi, dovrà avere solo la potenza necessaria ad eseguire Internet Explorer (o Firefox, Chrome, Safari, etc) - Quando Eric Schimdt ha detto "il browser è il computer", si riferiva esattamente a questo.

Chrome OS vs Windows, dove deve puntare Windows?!

Comincia a girare voce su web che Chrome OS sarà molto più "avanti" rispetto al Windows. Allora su che cosa dovrà puntare Windows per non rimanere indietro? Vi propongo alcuni punti chiave proposti dagli esperti.

"Innanzitutto Windows dovrà rappresentare per gli utenti un sistema stabile affidabile e quanto più attrattivo possibile dal punto di vista dell'usabilità e delle funzionalità.

Un'altro punto chiave sono le aziende, per le quali Google ancora non prevede supporto esplicito. Il rapporto con le imprese viene considerato quindi determinante per il successo Microsoft e non deve essere sottovalutato.

Allo stesso modo, anche le relazioni con gli sviluppatori dovrebbero essere migliorate, proprio perchè l'antagonista Google vuole rendere disponibile alla comunità di sviluppo una piattaforma in grado di accogliere facilmente tutti i prodotti software, senza particolari restrizioni.

Infine, come ultimo punto della strategia, si evidenzia la necessità di lavorare ancora sulla sicurezza informatica. Per combattere Chrome OS i sistemi Microsoft devono annullare il gap di sicurezza, molto sentito dagli utenti e spesso causa dell'allontanamento dal sistema operativo di Microsoft."


guerra tra Google Chrome OS e Windows Explorer 7


Ormai sembra una guerra in atto quella tra Google Chrome OS e Windows Explorer 7 .. Il lancio ufficiale del Windows 7 è stato dichiarato per ottobre 2009, mentre il Chrome prepara il suo esordio per il secondo semestre del 2010.
Dunque, ormai sono tutti in fermento per l'imminente nascita del nuovissimo sistema operativo, quello di Google Chrome OS, primo sistema operativo Linux-based, prodotto da Google. Pochi giorni fa sono emerse alcune notizie anticipatrici e cioè:
"La barra di navigazione sarà compatta, ci sarà un bottone per il menu principale, ed una sorta di menu orologio, oltre ad una visualizzatore di documenti chiamato gView. Il tutto è in fase di sperimentazione su di un dispositivo touchpad." Non ci resta altro da fare se non aspettare con l'impazienza il nuovo sistema operativo!
Per quanto riguarda le previsioni su chi l'avrà vinta , Google o Microsoft, le critiche sono divergenti, c'è chi dice che a distanza di un'anno dall'u
scita di Windows 7, il Google avrà la peggio e diventerà di un consumo alquanto ristretto come si verifica ora per l'Ubuntu, c'è chi dice invece che sarà una vera e propria bomba irresistibile! Mah, la mia previsioni invece è questa: "chi vivrà vedrà!". Aspettiamo il debutto del nuovo arrivato e poi discuteremo in seguito :-)

venerdì 27 novembre 2009

Tuttto motto bello ma dov'è i' cevvello?

Bello vedere che si sta sviluppando attorno ai colossi Goooooooooooooooo gle e Microsoft, mi piacerebbe però che si sviluppasse anche sugli applicativi (chi era in lab. giovedì sa già come e di cosa parlare!). Buon sabato a tutti!



p.s. e comunque tra Davide Google e i Golia Microsoft&Murdock "ne rimarrà soltanto uno", diventando principe del Net Universe

Un giornalista del New York Times punta il dito contro il search engine di BigM.


Il New York Times ha recentemente pubblicato un articolo eloquente, dal titolo ancora più eloquente: boicottiamo Microsoft Bing. La penna è quella del giornalista Nicholas Kristof, curatore di un blog chiamato On The Ground. Il post si è rivelato subito infuocato, con Kristof a puntare il dito contro Microsoft, a suo dire unica responsabile dell'estremo sacrificio del motore di ricerca Bing, immolato sulle già controverse pratiche web della sicurezza di stato cinese.
Il search engine made in Redmond avrebbe scelto di diventare parte integrante dei meccanismi di propaganda del Partito Comunista Cinese, eliminando dai risultati di ricerca termini politicamente sgraditi alle autorità di Pechino. Kristof ha parlato dopo aver preso diretta visione dei risultati di ricerca, interrogando più volte Bing nel corso degli ultimi mesi, a partire dalla fine di giugno fino alla fine della settimana appena trascorsa. Una serie di screenshot è stata messa online a dimostrarlo.
Il giornalista del NYT ha innanzitutto cercato parole chiave come Tiananmen, Falun Gong e Dalai Lama, ottenendo risultati credibili relativamente alla lingua inglese. Medesime prove sono emerse conducendo una ricerca in caratteri cinesi complessi, utilizzati nelle aree di Taiwan e Hong Kong. Ma con i caratteri cinesi semplificati verrebbero restituiti risultati completamente stravolti, in particolare relativi alla ricerca per immagini: nessun massacro, il Dalai Lama dipinto come un oppressore, nessun perseguitato del Falun Gong.
"Ciò che è risultato più offensivo - ha spiegato nel post Nicholas Kristof - è che questo filtraggio è valido in tutto il mondo, compreso il mio ufficio a New York. Microsoft altera i risultati del suo search globale per far sentire meglio Hu Jintao, e questa è una vera vergogna. Bing diventa così un'unità operativa della propaganda cinese". È per questo, allora, che Kristof ha lanciato un appello, per boicottare il search engine di BigM, a suo dire più difendibile se avesse circoscritto i filtraggi entro i confini del paese asiatico.
Un portavoce di Microsoft aveva all'inizio contestato le dichiarazioni di Kristof, spiegandogli che i meccanismi di funzionamento di Bing non prevedessero pratiche di filtraggio. Davanti agli screenshot, BigM aveva ammesso l'errore, puntando il dito contro un bug che avrebbe risolto quanto prima, per fare in modo che i risultati fossero omogenei in tutte le lingue. Sei mesi dopo, un post sul blog ufficiale di Bing ha spiegato che è stato individuato un altro bug, che verrà risolto prima delle festività del Ringraziamento. Kristof, ottenuta la stessa risposta di giugno, è rimasto scettico.

Google e Microsoft : una continua lotta!




La guerra tra Microsoft e Google è destinata a giocarsi principalmente sul campo delle applicazioni da ufficio. La suite di Google, Google Apps sembra stia prendendo sempre più piede nei confronti del rivale Microsoft Office (soprattutto per il fatto di essere gratuita), e così Microsoft è corsa ai ripari stilando una classifica dei dieci motivi per cui le aziende non dovrebbero utilizzare i prodotti Google.
Una scelta molto probabilmente presa dopo l’importante accordo di partnership tra Big G e CapGemini, che aiuterà Google a vendere Google Apps Premier Edition (Gape) alle imprese. Andiamo a vedere, dunque, alcune tra “le dieci domande che le imprese dovrebbero porsi nel passare a Google Apps” (=ovvero, i dieci motivi, secondo Microsoft, per non passare). Primo motivo: la storia insegna che Google spesso lancia sul web prodotti incompleti (chiamandoli Beta) e poi rilascia aggiornamenti secondo un calendario che nessuno conosce. Secondo: Google sponsorizza il prezzo molto basso delle proprie applicazioni, insieme all’assenza di spese per l’hardware, lo storage e la manutenzione degli apparecchi. Ma se Gape viene usato come complemento di Office, allora ci sarà bisogno comunque di hardware, storage e manutenzione.
Le applicazioni di Google, poi, funzionano solo in un impresa che non ha gerarchie tra gli utenti e dove i dipendenti sono sempre connessi: nelle imprese normali quasi nessuno lavora in questo modo. Ancora: le applicazioni di Google non hanno alcune funzioni essenziali, come ad esempio la possibilità, nel word-processor, di scrivere un’intestazione/piè di pagina, di inserire tavole dei contenuti o note a margine, e così per aggiungere questo tipo di informazioni bisognerà utilizzare altri sistemi, con conseguente perdita di tempo.
Ancora: le aziende devono spesso pensare alla propria privacy e alla propria sicurezza; affidandosi a Google non possono però contratollare i propri dati, che anzi vengono conservati per anni in chissà quali server senza possibilità di accesso. Da notare che nella lista non viene mai annoverata la parola “collaborazione”, vera e propria potenzialità, invece, delle Google Apps.

la guerra Bing-Google si sposta su Twitter. Nel giorno di Windows 7, debutta anche il primo Microsoft Store


Nel giorno del debutto ufficiale di Windows 7, l’attenzione, più che sul nuovo sistema operativo, sembra tutta puntata sul nuovo fronte della battaglia tra Microsoft e Google: il microblogging.
Entrambe le società hanno infatti annunciato alleanze con Twitter: la prima ruota attorno al motore di ricerca Bing che diventerà – sottolinea la società – “il posto migliore, dopo il sito web del programma di microblogging, dove scoprire cosa dice la gente su Twitter”.
Google, che fin qui non era in grado di fornire in tempo reale gli aggiornamenti di Twitter, è corsa ai ripari annunciando lo stesso tipo di accordo, che però diverrà operativo nei prossimi mesi.
Su Bing, invece, gli aggiornamenti real-time sono già attivi e consentono di conoscere in tempo reale tutti i tweets su un determinato argomento: sulla home page di Microsoft, ad esempio, fanno bella mostra i complimenti e i commenti su Windows 7 tratti da Twitter.
L’esplosiva popolarità di Twitter,con i suoi milioni di tweet al minuto è l’esempio perfetto di come, sfruttando i motori di ricerca, si possa avere in tempo reale, un’idea dell’opinione e dei pensieri delle persone sugli argomenti più svariati, dalle questioni sociali e politiche più importanti al gossip. Non è un caso che l’industria cinematografica americana non veda di buon occhio il sito: per porre un freno alle fughe di notizie sui film in produzione, le major hanno infatti deciso di inserire nei contratti delle clausole ad hoc per impedire agli attori di non pubblicare notizie sui film in lavorazione.
Avere accesso all’intero flusso di informazioni prodotte da Twitter, ha detto il ricercatore Microsoft “è portare la ricerca a un nuovo livello”, permettendo a chiunque di sapere cosa si dice su Twitter su qualsiasi argomento, anche se al momento solo negli Usa.
Google, che domina ampiamente il settore delle ricerche online, ha risposto il giorno stesso: “Siamo felici di annunciare che abbiamo concluso un accordo con Twitter per includere i loro aggiornamenti nel nostro motore di ricerca”.
Microsoft ha precisato che oltre a Twitter, anche Facebook sarà intergrato prossimamente al motore di ricerca Bing, che è stato lanciato a giugno e ha riscosso un buon successo, visto che la quota di mercato attuale si attesta negli Usa al 9,4% (contro il 65% di Google). L’accordo con Facebook riguarda l’indicizzazione soltanto dei messaggi che i 300 milioni di utenti del sito hanno indicato come visibili al pubblico.
Microsoft ha investito due anni fa 240 milioni di dollari in Facebook, mentre Twitter a gennaio avrebbe rifiutato un’offerta di acquisto da parte di Google.
Nessuna delle due società ha reso noti i dettagli finanziari degli accordi con Twitter.
Nel giorno del debutto di Windows 7, Microsoft ha annunciato anche l’apertura del suo primo Microsoft Store in Arizona.
Il negozio sarà una vetrina privilegiata per i prodotti del gruppo di Redmond – Pc, Xbox, telefonini Windows Mobile – ma anche dei partner.
Un secondo store aprirà il 29 ottobre in California.
L’apertura dei primi negozi Microsoft conferma la volontà del gruppo di avere un rapporto più diretto con i clienti e di migliorare l’esperienza di acquisto e uso delle tecnologie Microsoft.
Nell’ambito di queste iniziative, la società ha anche ‘rinfrescato’ gli store online: per la prima volta su www.microsoftstore.com saranno in vendita computer Windows 7, software di terze parti e una vasta gamma di accessori.
I produttori di Pc, intanto, aspettano impazienti il debutto di Windows 7, che andrà a sostituire il decisamente malriuscito Vista o i sistemi XP, vecchi di 8 anni.
Il nuovo sistema operativo - più veloce, meno complicato e dotato di funzionalità touch-screen - dovrebbe convincere le aziende a sostituire i vecchi Pc e consentire ai produttori di migliorare i margini.

BING ha colpito nel segno!

Il nome non convince tutti, ma è apprezzato. Prossimamente inizierà l'apertura progressiva in tutto il mondo...
... Bing, il nuovo motore di ricerca di casa Microsoft, sta per vedere la luce. Il nuovo brand ha conosciuto un passaparola senza eguali, soprattutto in considerazione di quelli che sono stati i precedenti Microsoft nel settore. Bing l'onomatopeica, Bing il motore, Bing la rivoluzione, Bing la rivincita: i significati attribuiti al motore sono già molti.
In Italia il nome ha interpretazione evidentemente onomatopeica: "Bing" non ha significato diverso dal suono che trasmette, un argentino rintocco rapido ed acuto, con un riverberarsi che lascia immaginare una ricerca rapida che porta con un click al risultato. Ed è questo quel che Microsoft intende raggiungere. Tuttavia Bing sembra non avere medesima accezione ovunque: secondo TechCrunch, ad esempio, in Cina la parola si avvicina
pericolosamente al significato di "malattia", ma non sarà certo un piccolo inciampo a fermare la cavalcata del brand!CNet ha espresso forte apprezzamento per Bing. Titolando «Microsoft Bing: molto meglio del previsto», l'influente testata si è espressa a favore del motore apprezzandone le migliorie e mostrando i risultati delle prime ricerche compiute. Particolarmente apprezzabile, secondo quanto indicato nella recensione, la capacità di mostrare notizie e informazioni estremamente aggiornate, il che implica un forte passo avanti rispetto a quello che è uno dei maggiori talloni d'Achille di Google: la dimensione istantanea. L'articolo si chiude con la migliore delle chiose che Microsoft avrebbe mai potuto auspicare: «Provate questo motore di ricerca. Non penso che ve ne pentirete».
Il commento più clamoroso è giunto da Steve Wozniak, cofondatore Apple ed eclettico personaggio del mondo dell'ICT : «normalmente non partecipo a queste presentazioni, ma penso che questa sia stata la software demo più stupefacente che abbia mai visto». Wozniak è stato evidentemente rapito da Bing, esprimendo totale apprezzamento per l'intelligenza e gli algoritmi spiegati: «mi ha davvero impressionato».

mercoledì 25 novembre 2009

Un drammatico racconto in tempo reale

Julian Assange portavoce di WikiLeaks. "L'archivio è un dato completamente obiettivo di un momento decisivo del nostro tempo - si legge nella presentazione dell'iniziativa - ci auguriamo che questa rivelazione porterà a una comprensione più attenta dell'evento.."

cosè l'Emittenza Telematica del digitale?

11 settembre, voci dalle Torri Gemelletutti i messaggi di quel giorno
Su WikiLeaks (specializzato nella pubblicazione di documenti segreti) oltre 500 mila comunicazioni. Un drammatico racconto in tempo reale. Proteste per la violazione della privacy: "Quale potere era in grado di intercettare tutto questo?" di RICCARDO BAGNATO

Google Chrome vs Internet Explorer

Buona sera a tutti...
Come premessa al mio post vorrei dire che di pc, software, e via dicendo non capisco un granchè, quindi le mie saranno considerazioni di un semplice utente che naviga su internet per fare qualche ricerca, scaricare musica, niente di più impegnativo.
L'ultima novità nel campo dei browser è di Google , il quale permette di trasformare il classico IE in Google Chrome attraverso l'installazione di un plugin(delle aggiunte che permettono di utilizzare funzioni nuove). Ma per quale motivo nasce? Nasce proprio per agevolare gli utenti, che usano il sistema operativo di Microsoft, ad adoperare le ultime tecnologie come HTML5(un linguaggio per la progettazione delle pagine web) e JavaScript(un linguaggio di scriprting orientato agli oggetti comunemente usato nei siti web).
Dopo aver sperimentato Google Chrome posso dire quasi sicuramente che gli obiettivi del nuovo browser erano questi: velocità assoluta, semplicità e sicurezza. Quindi posso affermare che è decisamente più veloce rispetto al classico IE, è semplice ed essenziale in modo da farci concentrare sulla nostra ipotetica ricerca e ci difende anche dai vari virus,malware e via dicendo.
Per quanto riguarda l'interfaccia grafica le cose stanno così:
Innanzitutto ho notato che usa la funzione di "multitasking", ossia schede diverse all'interno di una sola finestra,sicuramente non è una novità ma con IE ciò risultava un pò più complicato(spesso e volentieri se apri più di due schede si blocca tutto) e soprattutto rallentava la navigazione su Internet. Per Google Chrome invece non sembra creare alcun tipo di problema.
Una novità assoluta invece è che all'apertura del browser,quest'ultimo ti mostra nove siti visitati più recentemente e quelle chiuse di recente, in alto invece ci sono i siti preferiti allineati in modo da potervi accedere in un click.
Con ciò concludo e vi saluto, in attesa di un'aggiornamento da parte mia nei confronti dell'argomento trattato,
:-) ciao!

Google: perche' le cose si trovano prima?

Basta sviluppare ricerche utilizzando i vari motori presenti sul web, per accorgerci senza tanta difficoltà delle sostanziali differenze che li contraddistinguono.

Con un pò di attenzione, infatti, notiamo subito la velocità della ricerca palesemente diversa che li caratterizza, la ricchezza dei dati trovati e l'immane pubblicità non richiesta all'apertura della pagina dei risultati, la quale, pertanto, provoca niente di più che una perdita di tempo.

Nella maggior parte dei motori di ricerca troviamo: pubblicità, programmi sponsorizzati, notizie di attualità, sport, politica,gossip, meteo, borsa dell'ultima ora e chi più ne ha più ne metta! Insomma, molto spesso attirati da qualche notizia che troviamo interessante o curiosa, ci ritroviamo su siti o notizie totalmente differenti da ciò che inizialmente stavamo cercando, togliendo del tempo a ciò che ci interessa.

Google è l’unico motore di ricerca che ci consente di arrivare dritti al sodo, senza distogliere l’attenzione, con una notevole rapidità per la ricerca dati e non solo: google è anche l’unico motore di ricerca che ci segnala quanti utenti hanno già effettuato o richiesto la stessa ricerca.

Digitando il titolo, la parola o le parole che ci interessano nell’apposita barra di ricerca, google fornisce subito: suggerimenti, parole simili o accostate ad altri temi, consentendo quindi una ricerca più facilitata, più avanzata e più precisa, fornendo appunto, accanto alla parola, il numero di utenti che l’hanno già richiesta.

Utilizzando qualsivoglia altro motore, inoltre, non è difficile imbattersi in enormi spazi pubblicitari riservati a grandi aziende come Sky, Mediaset o Rai, spazi pubblicitari che google non permette, invece, a nessun utente. Questo possiamo osservarlo non soltanto nella pagina iniziale, ma anche dopo aver effettuato la ricerca.

L'esito della ricerca comprende, infatti, oltre al tema effettivamente ricercato, link e proposte varie di siti o utenti che pagano per apparire in cima ai risultati.

Google, insomma, consente una ricerca mirata senza perdita di tempo, più accurata e totalmente priva di pubblicità di vario genere, una vastità di risultati insieme ad una notevole velocità di ricerca

Sfida tra Microsoft e Google

Google contro Microsoft Bing : qual'è il motore di ricerca migliore?
Chi vince tra i due?
Ci sono vari parametri da valutare.Uno di questi è il tempo di risposta quando sull'uno e sull'altro viene digitata una chiave di ricerca.ebbene in questo caso Bing risulta vincente, con una connessione a 128k Microsoft batte Google 0,91 a 1,71 secondi.Ad ogni modo si tratta di una differenza pressochè impeccertibile agli occhi dell'utente.
Più interessante può essere confrontare i risultati di Google e Bing per la stessa chiave di ricerca. Esistono in particolare due siti dedicati a questo: bing-vs-google.com e blindsearch.fejus.com. Il primo permette di cercare contemporaneamente la parola su entrambi i motori di ricerca, il secondo prende in considerazione anche Yahoo!, e dà una pagina di risultati senza dire a quali dei tre siti appartengono gli stessi, dando così la possibilità di valutare i tre portali senza eventuali “pregiudizi”. Ebbene, a onor del vero tra Microsoft Bing, Google e Yahoo!, almeno in questo caso, non risultano esserci particolari differenze. Su determinate chiavi i risultati sono migliori per uno, su altre per gli altri. Google è "avvisato".

" gli altri 9 " punti cardine

La nostra filosofia

Mai accontentarsi del meglio
"Il motore di ricerca perfetto", afferma Larry Page, cofondatore di Google, "dovrebbe capire esattamente la richiesta dell’utente e restituire esattamente ciò che egli desidera". Dato l’attuale stato della tecnologia della ricerca, si tratta di un obiettivo di vasta portata la cui realizzazione richiede studio, sviluppo e innovazione. Google si è impegnata a tracciare questa nuova strada. Benché sia già riconosciuta come principale società mondiale nel settore della tecnologia di ricerca, Google si prefigge l’obiettivo di fornire un livello di servizio molto più elevato a tutti coloro che eseguono ricerche di informazioni, sia che si trovino in ufficio, in viaggio di piacere o all’estero per lavoro.

A tale scopo, Google ha costantemente perseguito l’innovazione e oltrepassato i limiti della tecnologia esistente per offrire un servizio di ricerca rapido, accurato, di facile utilizzo e accessibile da qualsiasi luogo. Per comprendere appieno Google, è utile capire in che modo la società ha contribuito a ridefinire le modalità di visualizzazione dei contenuti su Internet per semplici utenti, aziende e tecnici del settore.

Le dieci verità di Google

1. Attenzione incentrata sull’utente: tutto il resto viene dopo.

Fin dal principio Google si è dedicata a offrire all’utente la migliore esperienza possibile. Anche se molte società si vantano di mettere al primo posto i propri clienti, poche sono in grado di resistere alla tentazione di deviare leggermente la rotta per aumentare i profitti degli azionisti. Google si è fermamente rifiutata di apportare qualsiasi cambiamento che non offrisse un vantaggio agli utenti del sito.

  • L’interfaccia è chiara e semplice.
  • Le pagine vengono caricate all’istante.
  • Il posizionamento nei risultati della ricerca non viene venduto a nessuno.
  • La pubblicità sul sito deve offrire un contenuto pertinente e non rappresentare una distrazione.

Mettendo sempre al primo posto gli interessi dell’utente, Google ha creato il pubblico più fedele sul Web. E la crescita non ha avuto luogo tramite la TV o campagne pubblicitarie, ma grazie al passaparola da un utente all’altro.

2. È meglio impegnarsi a fare veramente bene una sola cosa.

Google si dedica alla ricerca. Grazie a uno dei più grandi gruppi di ricerca del mondo impegnato esclusivamente nella soluzione dei problemi della ricerca, conosce bene le proprie potenzialità e possibilità di miglioramento. Mediante la continua iterazione di problemi di difficile soluzione, è stato possibile risolvere situazioni complesse e apportare continui miglioramenti a un servizio già considerato il migliore sul Web, nonché a rendere la ricerca di informazioni un’esperienza rapida ed efficace per milioni di utenti. L’impegno nel miglioramento della ricerca ha inoltre consentito a Google di applicare quanto appreso ai nuovi prodotti, quali Gmail, Google Desktop e Google Maps. Man mano che vengono creati nuovi prodotti* e viene migliorata la ricerca, l’obiettivo è sempre quello di portare la potenza della ricerca in aree inesplorate per aiutare gli utenti ad accedere a una quantità ancora maggiore delle sempre più numerose informazioni presenti nella loro vita.

3. Fast is better than slow= la velocità è migliore rispetto alla lentezza.

4. La democrazia sul Web funziona.

Google funziona perché si basa sui milioni di individui che pubblicano siti web per determinare quali altri siti offrono contenuti validi. Anziché utilizzare un gruppo di redattori o basarsi unicamente sulla frequenza con cui compaiono certi termini, Google classifica ogni pagina web utilizzando una tecnica innovativa denominata PageRank™. PageRank valuta tutti i siti collegati a una pagina web e assegna loro un valore, basato in parte sui siti a essi collegati. Analizzando l'intera struttura del Web, Google è in grado di determinare quali siti sono stati "votati" come migliori risorse di informazioni da coloro che sono maggiormente interessati alle informazioni offerte. Questa tecnica, in effetti, migliora man mano che il Web aumenta di dimensioni, in quanto ogni nuovo sito è un'altra fonte di informazioni e un altro voto da calcolare.

5. Non occorre essere alla propria scrivania per aver bisogno di informazioni.

La società attuale è sempre più mobile e meno disposta a essere vincolata a un luogo fisso. Gli utenti desiderano che le informazioni giungano loro tramite i loro PDA, i loro telefoni wireless e persino le loro automobili. Le innovazioni di Google in questo campo includono Google Number Search, che riduce il numero di battute sul tastierino necessarie per cercare i dati da un telefono cellulare abilitato al Web, e un sistema di conversione istantanea delle pagine scritte in HTML in un formato leggibile dai browser dei telefoni. Questo sistema consente di aprire miliardi di pagine con dispositivi che non sarebbero altrimenti in grado di visualizzarle, ad esempio i PDA palmari e i dispositivi giapponesi i-mode, J-Sky e EZWeb. Google è all’avanguardia con nuove tecnologie e offre nuove soluzioni ovunque la ricerca sia in grado di aiutare gli utenti a ottenere le informazioni desiderate.

6. È possibile guadagnare senza fare del male a nessuno.

Google è un’azienda. Le entrate generate dalla società derivano dall'offerta alle aziende della sua tecnologia di ricerca e dalla vendita dipubblicità visualizzata su Google e su altri siti web. È probabile tuttavia che non abbiate mai visto un annuncio su Google. Questo perché Google non consente la visualizzazione degli annunci sulle proprie pagine dei risultati, a meno che non siano pertinenti alla pagina nella quale vengono visualizzati. Per questo motivo, solo alcune ricerche producono collegamenti sponsorizzati che vengono visualizzati sopra o a destra dei risultati. Google crede fermamente che gli annunci possano fornire informazioni utili solo se sono pertinenti a ciò che si desidera trovare.

Google ha dimostrato inoltre che la pubblicità può essere efficace senza essere appariscente. Google non accetta annunci popup, che interferiscono con la capacità dell'utente di visualizzare il contenuto richiesto. Abbiamo riscontrato che gli annunci di testo (AdWords) pertinenti alla persona che li legge determinano percentuali di clic decisamente maggiori degli annunci che appaiono casualmente. Il team Google dedicato alla massimizzazione collabora con gli inserzionisti per migliorare le percentuali di clic per la durata di una campagna, in quanto percentuali di clic elevate sono indice della pertinenza degli annunci agli interessi degli utenti. Qualsiasi inserzionista, a prescindere dalle dimensioni, può usufruire di questo mezzo altamente mirato, sia tramite il nostro programma di pubblicità self-service, che pubblica gli annunci online in pochi minuti, sia con l'assistenza di un rappresentate pubblicitario Google.

La pubblicità su Google è sempre chiaramente identificata come "Collegamento sponsorizzato". È estremamente importante per Google che l'integrità dei risultati non venga compromessa. Le classifiche non vengono mai manipolate al fine di collocare i nostri partner più in alto nei risultati della ricerca. Nessuno può comprare PageRank migliori. I nostri utenti hanno fiducia nell'obiettività di Google e nessun guadagno a breve termine potrebbe mai giustificare il tradimento di tale fiducia.

Migliaia di inserzionisti utilizzano il programma di Google AdWords per promuovere i propri prodotti. Riteniamo che AdWords sia il più importante programma di questo tipo. Inoltre, migliaia di gestori di siti web usufruiscono del programma AdSense di Google per pubblicare annunci pertinenti al contenuto dei propri siti, migliorando le proprie potenzialità di guadagno e migliorando l’esperienza dei propri utenti.

7. Vi sono sempre più informazioni di quante ci si possa immaginare.

Dopo aver indicizzato più pagine HTML su Internet di qualsiasi altro servizio di ricerca, i tecnici Google hanno rivolto l'attenzione alle informazioni non immediatamente accessibili. A volte si trattava semplicemente di un problema di integrazione di nuovi database, ad esempio l'aggiunta di una funzione di ricerca di numeri di telefono e indirizzi e di un elenco telefonico commerciale. In altri è stata necessaria una maggiore creatività, ad esempio per l'aggiunta della funzione di ricerca di oltre miliardi di immagini e di un sistema di visualizzazione delle pagine originariamente create come file PDF. La popolarità dei risultati in formato PDF ha consentito di espandere l'elenco dei tipi di file inclusi nelle ricerche, in modo da comprendere documenti creati in una decina di formati quali Microsoft Word, Excel e PowerPoint. Per gli utenti wireless, Google ha sviluppato un metodo unico per convertire i file da formato HTML a un formato leggibile dai dispositivi portatili. L'elenco non si limiterà sicuramente a questo, in quanto i ricercatori di Google continuano a studiare nuovi metodi per mettere a disposizione degli utenti in cerca di risposte tutte le informazioni del mondo.

8. La necessità di informazioni oltrepassa ogni confine.

Nonostante la sede centrale di Google sia in California, i suoi uffici sono sparsi in tutto il mondo e la sua missione è facilitare l'accesso alle informazioni alle persone di tutto il mondo. Per questo motivo, Google gestisce decine di domini Internet e più di metà dei risultati vengono elaborati per gli utenti situati fuori dagli Stati Uniti. I risultati della ricerca Google possono essere limitati a pagine scritte in oltre 35 lingue a seconda delle preferenze dell’utente. Offriamo inoltre una funzione di traduzione per rendere i contenuti disponibili agli utenti a prescindere dalla loro lingua madre; inoltre, per coloro che preferiscono non eseguire ricerche in inglese, l'interfaccia di Google può essere personalizzata in circa 100 lingue. Per accelerare l'aggiunta di nuove lingue, Google offre a persone volontarie l'opportunità di rendersi utili con la traduzione mediante uno strumento automatico disponibile sul sito web Google.com. Questo processo ha enormemente migliorato sia la varietà che la qualità del servizio offerto agli utenti anche negli angoli più remoti del globo.

9. È possibile essere seri anche senza giacca e cravatta.

I fondatori di Google hanno spesso affermato che la società non prende sul serio nulla tranne che la ricerca. Essi hanno costruito una società perseguendo l’idea che il lavoro è una sfida e tale sfida deve essere divertente. A tale scopo, la cultura di Google è diversa da quella di qualsiasi altra azienda, e non a causa dell'arredamento stravagante o di uno chef della società alquanto famoso per essere stato al servizio del gruppo musicale "Grateful Dead".. Google mette al primo posto gli utenti quando si tratta dei servizi online. Allo stesso modo mette al primo posto i dipendenti nella vita quotidiana nella sede centrale di Googleplex. Viene dato grande risalto ai risultati conseguiti dal team e vengono evidenziati con orgoglio quelli dei singoli che contribuiscono al successo globale della società. Le idee vengono discusse, verificate e realizzate con una prontezza che può apparire sconcertante. Le riunioni che in altre aziende durerebbero ore si riducono spesso a una semplice conversazione durante la pausa pranzo. Poche pareti separano coloro che scrivono i codici da coloro che preparano gli assegni. L’ambiente estremamente comunicativo favorisce la produttività e il cameratismo, ulteriormente alimentati dalla consapevolezza che milioni di persone confidano nei risultati di Google. Date gli strumenti giusti a un gruppo di persone che desiderano fare la differenza, e potete esser certi che la faranno.

10. Eccellere non basta.

Dare sempre più di quanto richiesto. Google ritiene che essere i migliori non sia l’obiettivo finale, ma un punto di partenza. Tramite innovazione e iterazione, Google si dedica a migliorare ciò che già funziona bene per ottenere risultati inaspettati. La ricerca funziona perfettamente con le parole digitate correttamente, ma che cosa accade in caso di errori di ortografia? I nostri tecnici hanno individuato una necessità e hanno creato un correttore ortografico che sembra leggere la mente degli utenti. La ricerca da un telefono WAP richiede troppo tempo? Il nostro gruppo wireless ha sviluppato lo strumento Google Number Search per ridurre la lunghezza delle voci immesse da tre battute per lettera a una. Con una base utenti di milioni di persone, Google è in grado di identificare rapidamente i punti di attrito e di eliminarli. L’elemento distintivo di Google, tuttavia, è la capacità di anticipare le esigenze non ancora articolate dal pubblico globale e quindi soddisfarle con prodotti e servizi che definiscono nuovi standard. Questa costante insoddisfazione è in definitiva la forza trainante della società che ha creato il migliore motore di ricerca del mondo.

a che serve l'e-learning?

Gentile Orazio Converso, a che serve l'e-learning?
ì
E' una domanda che spesso diamo per scontata. Ma non lo è affatto.
Non c'è un'unica risposta. Sarebbe impossibile data la
complessità dell'argomento. Tra le molte risposte possibili,
però, ci sono quelle che più si avvicinano alla vita quotidiana
delle persone che andranno ad utilizzare questi sistemi tecnosociali.

Sono queste le risposte che cercheremo di dare nei due momenti che
si svolgeranno tra pochi giorni all'Università di Teramo. Il primo
è il convegno del 16 dicembre (in allegato la locandina):

******************************************************************
MERCOLEDI 16 DICEMBRE ORE 14.15
L'E-LEARNING PER LA GOVERNANCE DELLE ORGANIZZAZIONI
Dall'e-learning come progetto all'e-learning come sistema
evolutivo: l'università, la pubblica amministrazione, le imprese

Programma e iscrizione (gratuita):
http://www.elearningeinnovazione.org/elearning-grandi-organizzazioni
*****************************************************************
Le tecnologie di e-learning sono ormai mature. E' possibile oggi
affrontare, e risolvere, problematiche che fino a pochi anni fa era
impensabile gestire con strumenti di supporto alla didattica. Ora,
però, quel che ci si para di fronte è l'obiettivo più arduo (ma
anche più interessante): la gestione dei sistemi sociali e delle
organizzazioni attraverso la progettazione non tanto di singoli
corsi ma di "sistemi" di e-learning. E' davvero possibile? Se si come?

Questa sarà la chiave di lettura degli interventi di questo evento che è
ormai un appuntamento di riferimento per chi si occupa professionalmente di
e-learning nelle varie organizzazioni. L'attenzione sarà mirata il
più possibile a forme di interazione fra gli esperti ed i partecipanti
per far si che la condivisione di esperienze comune possa essere la
base per future collaborazioni fra i convenuti.


Il secondo evento, invece, si svolgerà il giorno dopo ed è rivolto
a quei professionisti che si apprestano ad avviare un'
esperienza di e-learning all'interno della propria organizzazione:

*****************************************************************
GIOVEDI 17 DICEMBRE ORE 9:30
COME INIZIARE UN PROGETTO E-LEARNING?
Evitare gli errori più comuni, e dispendiosi, per avviare un
progetto di e-learning di successo.

Programma e iscrizione:
http://www.elearningeinnovazione.org/lp/workshop_elearning
*****************************************************************

L'approccio sarà quello del laboratorio. Andremo, cioè, a mettere
"le mani in pasta" alle idee progettuali dei partecipanti. Il
numero limitato e l'approccio pratico sono volti ad identificare
IL VALORE che il singolo progetto può portare a tutti gli
attori coinvolti. E' questa, infatti, la chiave principale per
coinvolgere le persone nel progetto anziché imporglielo dall'alto.
Una breve presentazione dell'evento (video) e tutti i dettagli li
trovi qui:

http://www.elearningeinnovazione.org/lp/workshop_elearning

Sarei, inoltre, interessato a CONOSCERE LA TUA OPINIONE su
entrambi gli eventi anche perché mi piacerebbe riproporli (magari
migliorati) nel 2010 in altre città italiane.

Cari saluti,
Mauro Sandrini

PS
In allegato trovi la locandina del convegno che, se lo ritieni
opportuno, ti chiederei di girare a tuoi amici/colleghi interessati
alla materia. Grazie.

via Corbara, 7
48018, FAENZA

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