Con la decisione di creare una versione online e gratuita di Office, Microsoft ha chiarito definitivamente che vede nel cloud computing il futuro dello sviluppo software, è che è il momento di farsi notare anche in un ambiente nel quale, fino ad ora, era sconosciuta.
Microsoft Office è un nome, e un logo, conosciuto a milioni di persone. Ci saranno decine di migliaia di utenti che scopriranno il cloud computing grazie a Office 2010, e altre decine di migliaia che gli daranno fiducia per la prima volta, perché lo potranno associare a un marchio familiare, del quale si fidano.
Microsoft ha creato anche una piattaforma per lo sviluppo di applicazioni cloud, dedicata alla aziende, che si chiama Azure. Non ha certo il peso di Office, ma è un'ulteriore conferma del fatto che il colosso di Redmond è pronto a giocare le sue carte.
Per gli utenti le implicazioni saranno evidenti nel giro di pochi anni:i servizi cloud cresceranno a dismisura, per quantità, qualità e tipologia. Ci sarà più spazio disponibile, più varietà di opzioni, più concorrenza e più varietà di scelta. Potremmo accedere a un computer solo per avviare il browser, e poi non lasciare mai la rete per svolgere tutte le nostre attività.E' una strada senza ritorno, alla fine della quale ci sono migliaia di centri dati, che conservano le informazioni di milioni di noi, dalla lista dei regali di natale alla copia dei documenti d'identità, dalle nostre preferenze in fatto di musica all'elenco di quello che abbiamo comprato recentemente.
Con il cloud computing andiamo verso un mondo di software gratuito o quasi, e di hardware meno costoso, quindi verso un importante risparmio economico, che sarà sostenuto dalla pubblicità; i costi dei servizi cloud provengono dalla costruzione e dal mantenimento dell'infrastruttura, che si basa su enormi data center, sullo sviluppo e sull'aggiornamento continuo del software e sul mantenimento di alti livelli di sicurezza.
Ed è proprio alla pubblicità che i fornitori dei servizi si affidano per offrire gratis tutto ciò, a sacrificio ovviamente di un po di spazio del monitor.Per questa ragione Google ha un vantaggio strategico sui concorrenti, perché raccoglie la maggioranza degli introiti pubblicitari di tutta la rete.
Essere esposti più o meno costantemente ad annunci pubblicitari, tuttavia, può essere visto come un'altra forma di pagamento. In ogni caso, dovete tenere presente un concetto semplice: il tempo che passate on line ha un valore molto alto, perché ogni secondo in cui siete collegati è un secondo che può essere rivenduto a un inserzionista. Questa è, probabilmente, la ragione principale che ha spinto Google a creare Chrome OS. Con un sistema operativo pensato per il cloud computing, infatti,tutto il tempo passato al computer è tempo passato in rete, un cambiamento che, potenzialmente, aumenta a dismisura il volume del mercato pubblicitario.
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