sabato 28 novembre 2009
Il cloud computing oggi
Esistono, poi, servizi per la produttività, suite di applicazioni per la creazione e la gestione di fogli di calcolo, documenti di testo, presentazioni e altro. In quest'ambito, il nome di riferimento è certamente Google Docs, ma in quest'arena sta per entrare Microsoft, con Office 2010.
Stamp di Office 2010, che presto entrerà tra i servizi di cloud computing
In rete si trovano anche programmi per modificare e gestire immagini, come Photoshop.com (che è molto sviluppato) e Picasa e Flickr (più orientati alla raccolta e alla condivisione d'immagini). Ci sono i convertitori di file, come Zamzar, agende elettroniche, rubriche di contatti, gestori di attività, servizi per la lettura di feed RSS e persino servizi di instant messaging.
Quello che non troverete sono i numerosi servizi per il backup dei dati personali: nati come servizi per copiare file e cartelle, alcuni sono diventati molto evoluti, e potete usarli come chiavi USB, condividere cartelle con altri utenti, o impostare backup automatici dei dati che volete proteggere, per poi accedere tramite comode interfacce web, e gestire i file come dal vostro computer.
Esistono persino dei desktop completi che, una volta che ci si collega all'indirizzo tramite il browser, danno l'impressione di stare davanti ad un sistema operativo nuovo e diverso, naturalmente sempre aggiornato e con una grande protezione dei dati.
Con la decisione di creare una versione online e gratuita di Office, Microsoft ha chiarito definitivamente che vede nel cloud computing il futuro dello sviluppo software, è che è il momento di farsi notare anche in un ambiente nel quale, fino ad ora, era sconosciuta.
Microsoft Office è un nome, e un logo, conosciuto a milioni di persone. Ci saranno decine di migliaia di utenti che scopriranno il cloud computing grazie a Office 2010, e altre decine di migliaia che gli daranno fiducia per la prima volta, perché lo potranno associare a un marchio familiare, del quale si fidano.
Microsoft ha creato anche una piattaforma per lo sviluppo di applicazioni cloud, dedicata alla aziende, che si chiama Azure. Non ha certo il peso di Office, ma è un'ulteriore conferma del fatto che il colosso di Redmond è pronto a giocare le sue carte.
Per gli utenti le implicazioni saranno evidenti nel giro di pochi anni:i servizi cloud cresceranno a dismisura, per quantità, qualità e tipologia. Ci sarà più spazio disponibile, più varietà di opzioni, più concorrenza e più varietà di scelta. Potremmo accedere a un computer solo per avviare il browser, e poi non lasciare mai la rete per svolgere tutte le nostre attività.E' una strada senza ritorno, alla fine della quale ci sono migliaia di centri dati, che conservano le informazioni di milioni di noi, dalla lista dei regali di natale alla copia dei documenti d'identità, dalle nostre preferenze in fatto di musica all'elenco di quello che abbiamo comprato recentemente.
Con il cloud computing andiamo verso un mondo di software gratuito o quasi, e di hardware meno costoso, quindi verso un importante risparmio economico, che sarà sostenuto dalla pubblicità; i costi dei servizi cloud provengono dalla costruzione e dal mantenimento dell'infrastruttura, che si basa su enormi data center, sullo sviluppo e sull'aggiornamento continuo del software e sul mantenimento di alti livelli di sicurezza.
Ed è proprio alla pubblicità che i fornitori dei servizi si affidano per offrire gratis tutto ciò, a sacrificio ovviamente di un po di spazio del monitor.Per questa ragione Google ha un vantaggio strategico sui concorrenti, perché raccoglie la maggioranza degli introiti pubblicitari di tutta la rete.
Essere esposti più o meno costantemente ad annunci pubblicitari, tuttavia, può essere visto come un'altra forma di pagamento. In ogni caso, dovete tenere presente un concetto semplice: il tempo che passate on line ha un valore molto alto, perché ogni secondo in cui siete collegati è un secondo che può essere rivenduto a un inserzionista. Questa è, probabilmente, la ragione principale che ha spinto Google a creare Chrome OS. Con un sistema operativo pensato per il cloud computing, infatti,tutto il tempo passato al computer è tempo passato in rete, un cambiamento che, potenzialmente, aumenta a dismisura il volume del mercato pubblicitario.
I motivi per cui utilizzare il cloud computing
Affidarsi alle applicazioni web significa risparmiare denaro, non dover aggiornare il proprio sistema per poter installare le applicazioni più recenti e dormire sonni tranquilli, perché nemmeno una catastrofe ci farà perdere i dati.
È possibile, di fatto, scegliere un computer poco potente, persino un netbook, e riuscire a fare praticamente qualsiasi cosa, con poche differenze, rispetto ad un computer di livello più alto. A parte questo, avrete bisogno di una connessione a banda larga, che non deve nemmeno essere delle più veloci. Una linea a 7 mega, infatti, sarebbe sufficiente.
Il cloud computing è adatto a tutti, primi fra tutti gli utenti privati, che possono trovare online tutto ciò di cui hanno bisogno per creare e gestire documenti, amministrare immagini e video, persino per fare copie di sicurezza dei propri dati. Lo sconsigliamo solo a chi tratta dati sensibili, almeno fino a che non si chiariscono alcuni aspetti legali.
Cloud computing: vantaggi e svantaggi
La sicurezza dei dati basterebbe a giustificare l'uso delle applicazioni web, almeno per chi è attento a questo aspetto, ma non è l'unico vantaggio offerto dal cloud computing. Il secondo sta nei costi: le applicazioni online sono gratuite per gli utenti privati, e diventano a pagamento solo se si vuole accedere a servizi avanzati. Per quanto riguarda le aziende, invece, esistono offerte a pagamento, ma si tratta di spese trascurabili, se si fa il paragone con quelle delle licenze come il caso di Microsoft Office.
Il cloud computing è utilizzabile anche su un computer economico, come l'Asus Eee illustrato di seguito:
Tra i vantaggi si annovera anche la possibilità e la facilità di condividere un documento, o un file di altro genere, con colleghi e amici, e l'estrema semplicità del lavoro di squadra. Un file online, infatti, può essere modificato da più persone allo stesso tempo, e le modifiche sono disponibili immediatamente per tutti gli utenti collegati. È uno dei principi che sta alla base di Google Wave, che promette di rivoluzionare il concetto stesso di comunicazione online e di browser.
L'ultimo importante vantaggio legato al cloud computing, in stretta relazione con i costi di manutenzione, è relativo al costo dell'hardware. Nella maggior parte dei casi, i servizi cloud non richiedono PC potenti, quindi sarà possibile usare anche un vecchio PC o un PC di fascia molto bassa, senza alcun problema.
Passando ai lati negativi, il punto che suscita più perplessità è legato alla riservatezza e alla legalità. Per usare un servizio cloud è necessario prima di tutto accettarne i termini d'uso, e poi caricare i propri dati sui server. La conseguenza diretta è che se i server vengono violati, l'hacker avrà accesso ai vostri dati, come se avesse violato il vostro computer.
Anche se fino ad oggi non si sono mai registrati attacchi seri ai servizi cloud, né si sono registrati furti d'informazioni, il rischio però esiste, e diventa più concreto mano a mano che cresce la quantità di dati affidati ai server cloud.
Cloud Computing... è il futuro?!
Microsoft ha deciso che Office 2010 avrà una versione on line e gratuita, disponibile a chiunque voglia usarla. È questo l'annuncio del quale ci aveva informati Robert Scoble, qualche giorno fa, e che secondo lui aveva spinto Google, come contromossa, ad annunciare Chrome OS.
Non si tratta di Google che vuole coprire Microsoft o viceversa; si tratta di una nuova tappa nell'evoluzione della rete.Il cloud computing, cioè la fruizione di applicazioni e servizi tramite internet, in remoto, con Office 2010 diventerà un fenomeno noto a tutti, e probabilmente cambierà la faccia della rete e il modo in cui usiamo il computer.
Ebbene sì, il cloud computing è il futuro della rete e quello di tutti noi, che alla rete accediamo tutti i giorni, o quasi, e quotidianamente usiamo un computer per gli usi più disparati. Continueremo a fare le stesse cose, ma in un modo radicalmente diverso, le cui possibili evoluzioni sono quasi imprevedibili.
Cos'è il cloud computing
Il concetto di cloud computing è più semplice di una sua ipotetica traduzione. Fino ad oggi siamo abituati ad accendere un computer e ad avviare un programma (software) che permette la creazione e modifica di documenti, la riproduzione di musica e video, l'invio di una mail o il ritocco di una fotografia.
C'è tuttavia un grande spartiacque che tutti possono capire chiaramente: alcune attività si possono svolgere offline e altre necessitano di una connessione a Internet. Posso avviare Word e scrivere una lettera, senza dover accedere a Internet, ma se voglio inviare una mail, è necessaria una connessione al Web.
Il cloud computing mette in discussione questo semplice concetto,e sposta online tutte, o quasi, queste attività. Questo significa che se volete scrivere una lettera, probabilmente non avvierete più Word, ma aprirete il browser e digiterete un determinato indirizzo WWW. Il cloud computing si basa sul concetto di "Web Application", vale a dire applicazione su web.
Il computer, quindi, dovrà avere solo la potenza necessaria ad eseguire Internet Explorer (o Firefox, Chrome, Safari, etc) - Quando Eric Schimdt ha detto "il browser è il computer", si riferiva esattamente a questo.Chrome OS vs Windows, dove deve puntare Windows?!
Comincia a girare voce su web che Chrome OS sarà molto più "avanti" rispetto al Windows. Allora su che cosa dovrà puntare Windows per non rimanere indietro? Vi propongo alcuni punti chiave proposti dagli esperti.
"Innanzitutto Windows dovrà rappresentare per gli utenti un sistema stabile affidabile e quanto più attrattivo possibile dal punto di vista dell'usabilità e delle funzionalità.
Un'altro punto chiave sono le aziende, per le quali Google ancora non prevede supporto esplicito. Il rapporto con le imprese viene considerato quindi determinante per il successo Microsoft e non deve essere sottovalutato.
Allo stesso modo, anche le relazioni con gli sviluppatori dovrebbero essere migliorate, proprio perchè l'antagonista Google vuole rendere disponibile alla comunità di sviluppo una piattaforma in grado di accogliere facilmente tutti i prodotti software, senza particolari restrizioni.
Infine, come ultimo punto della strategia, si evidenzia la necessità di lavorare ancora sulla sicurezza informatica. Per combattere Chrome OS i sistemi Microsoft devono annullare il gap di sicurezza, molto sentito dagli utenti e spesso causa dell'allontanamento dal sistema operativo di Microsoft."
guerra tra Google Chrome OS e Windows Explorer 7
Ormai sembra una guerra in atto quella tra Google Chrome OS e Windows Explorer 7 .. Il lancio ufficiale del Windows 7 è stato dichiarato per ottobre 2009, mentre il Chrome prepara il suo esordio per il secondo semestre del 2010.