sabato 12 dicembre 2009

Google's philosophy

E' da poco che,purtroppo, collaboro in veste di giornalista-coautore sull'argomento GOOGLE ma vorrei esporvi due righe, devo dire non originalissime, ma veramente sentite...


Preparando la mia tesi sulla formazione dell'individuo dal punto di vista caratteriale e percettivo ho notato, secondo alcune ricerche, che un ragazzo ha a disposizione una finestra sul mondo costituita da immagini(molte), stringhe (abbastanza), dettagli(così così) e dibattiti (poco letti) che rendono lo spettatore passivo e attivo nello stesso tempo. PASSIVO NEL SENSO KE le informazioni arrivano quasi da sole nelle case a dispetto delle passate generazioni e ATTIVO NEL SENSO KE possiamo partecipare attivamente alla diffusione delle notizie che in qualche mondo ci mettono a conoscenza realtà fino a prima sconosciute.




Perciò GOOGLE EARTH, MAP, calender, news e tutto il mondo di applicazioni posso essere da me, modestissimamente, denominate "VALIGIA VIRTUALE" dove teniamo conservate le memorie del passato, gli appunti del presente e le esperienze per il futuro...




Parafrasando la teoria del caos :

...con google potremmo sapere se una farfalla batte le ali e che dall'altra parte del mondo vi è un terremoto...




BUONA DOMENICA A TUTTI




Che cos'è Android?




Android è una piattaforma open source per dispositivi mobili, basata sul sistema operativo Linux e sviluppata dall'Open Handset Alliance; è fornito di una serie di applicazioni preinstallate: un browser, basato su WebKit, una rubrica e un calendario. Il primo dispositivo mobile dotato della piattaforma Android è il T-Mobile G1, prodotto dalla società taiwanese HTC e commercializzato dal carrier telefonico T-Mobile. Le caratteristiche principali del dispositivo sono: tastiera QWERTY, schermo touchscreen da 3.2 pollici con risoluzione di 320x480 pixel, supporto per la connettività 3G UMTS/HSDPA a 7,2 Mbps, 192 MB di RAM e 256 MB di memoria flash. Il prezzo di lancio fu di 179 $ negli Stati Uniti, con obbligo di sottoscrizione ad un contratto biennale con il carrier T-Mobile, mentre in Italia il dispositivo è noto con il nome di HTC Dream ed il prezzo iniziale fu di 450 € senza contratto. Il dispositivo è stato inzialmente distribuito negli USA il 22 ottobre 2008 e nel Regno Unito il 30 dello stesso mese. In seguito è stato commercializzato in Italia HTC Magic, un dispositivo con caratteristiche simili a quelle del T-Mobile G1, seppur non dotato di una tastiera a livello hardware. Entro la fine 2009 è prevista l'uscita di nuovi dispositivi dotati di sistema Android.
Il CEO di Google ha ribadito che Android è adattabile a qualsiasi telefono cellulare, e una nutrita schiera di appassionati sta tentando già il porting della piattaforma su dispositivi non ufficialmente supportati e con sistema operativo diverso (telefoni HTC riescono attualmente ad effettuare telefonate, navigare su internet e inviare messaggi grazie ad Android).

Google Earth

Google mette a disposizione diverse versioni di Google Earth: Google Earth Pro.


Version del programma orientata per gli scopi commerciali, con le stesse qualità e immagini di Google Earth, ma con funzionalità aggiuntive soprattutto a favore di settori aziendali, grazie alla presenza di strumenti professionalie specifici, Google Earth Pro mette a disposizione immagini storiche, immagini panoramiche delle città ad alta risoluzione e con Movie Maker l'utente aziendale può creare video personalizzati di Google Earth Pro da mettere a disposione al cliente.


Per esempio, può essere utilizzato nell'ambito dell'architettura e dell'ingegneria per catturare l'attenzione del cliente e/o del progettista per avere una maggiore e rapida familiarità con l'area interessata.









Dalla versione 4.0 Google Earth mette a dsposizione anche un simulatore di volo, ricevendo istruzioni per l'utilizzo direttamente all'interno del programma, oltre a offrireuna vastissima quantità di immagini e video 3D, anche di luoghi distanti nel tempo.



The Guardian: Google News è un parassita!

Gli aggregatori online di notizie - e in primis Google News - non sono altro che parassiti dei creatori di contenuti: sfruttano gli sforzi di chi si dà la pena di trovare e presentare le notizie senza dare niente in cambio.
Questa è l'accusa che da ormai qualche tempo gli editori rivolgono ai servizi che presentano una sintesi delle notizie principali, sintesi creata consultando automaticamente divese fonti. ora al coro delle proteste si aggiunge il Guardian Media Group, il quale prende di mira direttamente Google News e porta la questione sul piano economico: non basta - dice The Guardian - che i produttori di contenuti possano acquistare visibilità sugli aggregatori guadagnando click in più e concedendo in cambio parte dei propri contenuti; occorre una compensazione di tipo economico. A causa della grande concorrenza, infatti, l'efficacia degli aggregatori per i singoli produttori di contenuti non è mai stata così bassa: in pratica, ormai i clic non sono sufficienti a giustificare gli sforzi produttivi e sono solo i siti come Google News a guadagnare da questo rapporto che in origine era quasi simbiontico. L'occasione per porre l'accento sul problema viene dalla pubblicazione del rapporto Digital Britain: The Interim Report, che esprime suggerimenti, considerazioni e consigli in vista della promozione di leggi sui contenuti online.
The Guardian non propone una soluzione univoca (anche se l'idea che Google News distribuisca parte dei proventi con chi fornisce i contenuti non sembra così lontana) ma richiede che la questione venga studiata riformando il rapporto tra i due soggetti dell'informazione online. In caso contrario, sarebbe la qualità stessa dei contenuti a degradarsi inesorabilmente.

SECONDO GOOGLE...

Editoria e internet. Giornali cartacei ed edizioni online. Il futuro delle news sembra giocarsi in queste antinomie, che fino a oggi non hanno trovato il giusto equilibrio né il modo di garantire giornalismo di qualità e introiti sufficienti agli editori.
I progetti di Google nel campo dell’informazione online possono essere letti in molti modi: potrebbe essere un primo passo per sedare i conflitti con gli editori, che da tempo l’accusano di sfruttare il loro lavoro (con l’aggregatore ‘News’, appunto) per poi monopolizzare il campo delle notizie sul web; oppure potrebbe essere un’ulteriore aggiornamento delle strategie di Google, interessata a incrementare il business nel settore dell’informazione.
Perché, se davvero il giornalismo in rete si evolverà secondo le previsioni di Rupert Murdoch Big G vuole essere pronta al cambiamento.

BigG e il futuro dell’informazione..

Google sta sviluppando un sistema di micropagamenti pensato appositamente per l'industria editoriale.
Dovrebbe essere un'estensione del già esistente Google Checkout, ma più finalizzato al pagamento di contenuti. il futuro dell'informazione online sarà a pagamento, anche Google vuole avere la sua parte in questo nuovo business. BigG sta infatti lavorando ad un sistema per rendere più semplici e immediati i pagamenti online. A cominciare dalle micro-transazioni da pochi centesimi con cui dal prossimo anno saremo costretti ad acquistare gli articoli sui siti del Wall Street Journal o dell'Economist.
La piattaforma di Google si basa su CheckOut, servizio per i pagamenti online simile al più diffuso PayPal della concorrente eBay. A partire dal prossimo anno, il nuovo sistema di BigG sarà messo a disposizione anche delle testate che non utilizzano i servizi pubblicitari di Google. Il punto di riferimento per BigG resta l'efficace sistema di micropagamenti messo in campo da Apple per la musica (iTunes) e le applicazioni dei cellulari (AppStore).
L'obiettivo è riuscire ad avviare il mondo dell'informazione quella rivoluzione come quello della musica digitale.

Condividi un Appuntamento con Google Calendar

Condividi i tuoi eventi con una persona, un gruppo o il mondo intero

Google Calendar ti consente di condividere facilmente eventi nonché pubblicare eventi e calendari sul tuo sito web. Se sul tuo sito web sono citati eventi, ad esempio prenotazioni, appuntamenti, conferenze e spettacoli, Google Calendar aiuta i tuoi utenti a trovare queste informazioni e ad aggiungerle facilmente ai loro calendari.

Di seguito la guida che illustra tutte le opzioni disponibili.

Visualizza un calendario sul tuo sito

Se scegli di condividere il tuo calendario con altri utenti, puoi creare una pagina web nella quale essi possono sfogliare il tuo calendario, anche se non dispongono di un account Google Calendar . Puoi inoltre incorporare nel tuo sito web o nel tuo blog un calendario interattivo dei tuoi eventi.

Per fare ciò, procedi nel seguente modo:

  1. Accedi e fai clic sul piccolo triangolo accanto al nome del calendario che desideri condividere sul lato sinistro dello schermo, quindi scegli "Impostazioni calendario".
  2. Fai clic sull'icona HTML accanto a "Indirizzo calendario".
  3. Crea una pagina web nella quale gli utenti possono sfogliare il tuo calendario:
    • È possibile visualizzare il tuo calendario facendo clic sul link principale riportato nella casella popup. Puoi condividere con chiunque questo link al tuo calendario.
  4. Incorpora il tuo calendario nel tuo sito o nel tuo blog:
    • Fai clic sul link "strumento di configurazione" nella casella popup.
    • Configura a piacere il tuo calendario incorporabile e incolla il codice HTML creato nella parte inferiore della pagina nella struttura del tuo sito web o del tuo blog.

Consenti agli utenti di salvare un singolo evento dal tuo sito

Puoi aggiungere al tuo sito un pulsante di promemoria evento di Google Calendar inserendo nella pagina uno speciale frammento di codice HTML. Gli utenti che fanno clic su questo pulsante possono salvare rapidamente il tuo evento nei propri Google Calendar e ricordarsi così del tuo evento e del tuo sito web. Con l'aggiunta al tuo sito di un pulsante di promemoria evento di Google Calendar , dichiari di avere letto e accettato il Regolamento del Programma.



http://www.google.com/googlecalendar/images/corner_bl.gif


Dopo aver fatto clic su "Crea codice HTML pulsante", il codice del pulsante dovrebbe comparire sopra. Copia questo codice HTML e incollalo nella struttura della tua pagina per aggiungere il pulsante Google Calendar.

Consenti agli utenti di salvare tutti i tuoi eventi dal tuo sito

Ecco come creare un pulsante che consenta agli utenti di salvare i tuoi eventi nei loro calendari Google.

  1. Accedi e fai clic sul piccolo triangolo accanto al nome del calendario che desideri condividere sul lato sinistro dello schermo, quindi scegli "Impostazioni calendario".
  2. Fai clic sull'icona XML accanto a "Indirizzo calendario" per ottenere l'indirizzo del tuo calendario pubblico.
  3. Copia il link Indirizzo calendario e incollalo nel campo sottostante, scegli lo stile del pulsante che desideri utilizzare e fai clic su "Crea codice HTML pulsante".
    Inizio modulo

http://www.google.com/calendar/images/ext/gc_button1_it.gif http://www.google.com/calendar/images/ext/gc_button2_it.gif http://www.google.com/calendar/images/ext/gc_button6_it.gif

http://www.google.com/googlecalendar/images/corner_tl.gif



http://www.google.com/googlecalendar/images/corner_bl.gif


  1. Dopo aver fatto clic su "Crea codice HTML pulsante", il codice del pulsante dovrebbe comparire sopra. Copia questo codice e incollalo nella struttura della tua pagina per aggiungere il pulsante Google Calendar .

UN PO’ DI STORIA-CURIOSITA’ SU GOOGLE….

Google nasce dall’ idea di Larry Page e Sergey Brin, studenti dell'Università di Stanford, i quali dopo aver sviluppato la teoria secondo cui un motore di ricerca basato sull'analisi matematica delle relazioni tra siti web avrebbe prodotto risultati migliori rispetto alle tecniche empiriche usate precedentemente, fondarono l'azienda il 27 settembre 1998. Convinti che le pagine citate con un maggior numero di link fossero le più importanti e meritevoli (Teoria delle Reti), decisero di approfondire la loro teoria all'interno dei loro studi e posero le basi per il loro motore di ricerca.
L'algoritmo PageRank, che è la base del motore di ricerca, è stato costruito ispirandosi all'algoritmo Hyper Search ideato da Massimo Marchiori, un matematico italiano.

La parola "Google" deriva da googol, termine coniato da Milton Sirotta (nipote del matematico statunitense Edward Kasner) nel 1938, per riferirsi al numero rappresentato da 1 seguito da 100 zeri. L'uso della parola fatto da Google riflette la volontà della società di organizzare l'immensa quantità di informazioni disponibili sul Web. Il termine viene inoltre associato con un gioco di parole all'inglese goggles, binocolo, appunto perché il motore permette di "guardare da vicino" la rete. La parola Google richiama inoltre una fantomatica formula magica; riguardo alla derivazione della formula esistono tesi opposte e contrastanti, ma la più comune la attribuisce ad una popolazione africana che la usava come buon auspicio per la caccia.

I server
Google utilizza un parco macchine con più di 450.000 computer GNU/Linux per rispondere alle ricerche e catalogare il web.
Grazie a questa enorme potenza di calcolo, Google è in grado di effettuare una ricerca su milioni di pagine Web in alcuni millisecondi, di indicizzare un elevato numero di contenuti ogni giorno, di fare molti mirror e istanze dello stesso processo informatico su più server.
Per quest'ultimo, il fatto che Google sia il sito più visitato del Web, e il numero contemporaneo di richieste che arrivano da più utenti, non rallentano l'efficienza di queste ricerche.
La catalogazione è fatta da un programma (googlebot) che richiede periodicamente nuove copie delle pagine web che conosce. I link in queste pagine vengono esaminati per scoprire nuove pagine e aggiungerle nel database, il cui indice, insieme alla cache, occupa centinaia di terabyte


FONTE: WIKIPEDIA

Google cavalca l’ondata sociale di Facebook

Sempre più giovani e fruitari del mondo globale, si adoperano per ore e ore fra i numerosi social network in giro. La rivoluzionecolpisce anche Google. L’azienda opera la propria rivoluzione creando un servizio tempo reale, all’interno delle ricerche eseguite.In cima alla lista oltre ai dati principali troverete i tweet di Twitter e i post di Facebook, ma anche tutto ciò che concerne il mondo dei blog creati con “Wordpress“. WordPress è una piattaforma di “personal publishing” e content management system, scritta in PHP e che usa come database MySQL, che consente la creazione di un blog personale. Creata da Matt Mullenweg, è distribuita con la licenza GNU General Public License.Da oggi l’innovazione ha preso vita, i messaggi pubblicati all’interno del mondo sociale vengono percepiti e inclusi fra i tag del motore di ricerca. Il lancio avverrò in Google Labs, il servizio è stato denominato “Social Search”, permette la ricerca diretta all’interno dei post. Inoltre nasce la sezione “Real Time“, dove in perenne aggiornamento troveremo i contenuti globali. Il rilascio effettivo avverrà nei prossimi giorni, ciò prevede un passaggio graduale in tutto il mondo.

vi lascio con questa domanda...
Non ci resta che aspettare questa ennesima innovazione, il dubbio che mi pervade è se tutto ciò gioverà alla nostra società oppure servirà inutilmente ad appiattire il nostro pensiero individuale? Ai posteri l’ardua sentenza!


TRATTO DA NEWNOTIZIE

La conoscenza sotto scanner.Google realizza il più grande simposio virtuale


Un altro grande passo per Google

Vi propongo un articolo di qualche mese fa de "Il sole 24 ore".

Rendere disponibili libri e conoscenza, in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Un'utopia o, per gli amanti della carta che ancora non riescono a riununciare al fruscio delle pagine sfogliate, potrebbe essere l'inizio di un incubo. Inutile, comunque, provare a tirarsi indietro: quando ad incontrarsi sono giganti della tecnologia del calibro di Google e titani della conoscenza, come l'Università di Harvard o quella di Oxford, solo per citarne alcuni, il gioco è fatto.

Sono sempre di più le biblioteche del mondo che hanno deciso di aderire al Google Books Library Project, un simposio virtuale di dimensioni planetarie, realizzato a colpi di scanner e di click. Gli utenti potranno trovare sulla rete informazioni bibliografiche, estratti di testi e, nel caso che i diritti di autore siano scaduti, sarà anche possibile scaricare interi libri. Tra gli inviati al banchetto globale della conoscenza c'è anche la Biblioteca Pubblica Bavarese o, se vogliamo dirla in altri termini, i fratelli Grimm, Goethe, Schiller. «Con l'annuncio di oggi apriamo la nostra biblioteca al mondo e compiamo un passo avanti decisivo nell'era del digitale per avvicinarci al vero scopo di qualunque biblioteca: rendere disponibili libri e conoscenza. Si tratta di un'impresa entusiasmante volta ad aiutare i lettori di tutto il mondo a scoprire e accedere alla ricca tradizione letteraria della Germania online, da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento». Così Rolf Griebel, direttore generale della Biblioteca Pubblica Bavarese ha salutato l'ingresso nel Library Project: più di un milione di libri, non solo in lingua tedesca, saranno scannerizzati da Google. Quella bavarese è la quarta biblioteca europea, in ordine di tempo, ad aver aderito al progetto.
30 luglio 2009


in sostanza penso che per chi odora lo sfogliare del libro questo articolo non riserverà entusiasmo ma al contempo è un grande passo per la cultura perchè davvero sarà a portata di tutti indipendentemente dal contesto politico-sociale...
voi che ne pensate ?

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