lunedì 14 dicembre 2009

Cloud computing e... microprocessori

Come abbiamo detto, il Cloud Computing velocizza le tempistiche di un’operazione da portare a termine, ma esso non riguarda soltanto i programmi come Microsoft Word: Google Chrome (che già tramite Docs e Gmail dà la possibilità di condividere sulla rete database, messaggi e presentazioni) promette di trasferire l’hard drive sul cloud computing! Infatti, se attività come chattare, scrivere una mail, ascoltare musica sono attività che si fanno su Internet, perché non fare lo stesso con le applicazioni che normalmente dagli interessati vengono comprate? Ciò che ne consegue è – oltre alle già citate velocità e leggerezza – che si passerà dai monitor così come li conosciamo oggi a una forma sempre più assimilabile a quella della telefonia mobile. Una prova pratica del vantaggio: se oggi si impiegan circa 45 secondi per connettersi a Internet, grazie a Google Chrome OS questi verranno ridotti a 7. Ovviamente, questa innovazione andrà ai danni del colosso Microsoft, che ha creato il sistema operativo più utilizzato al mondo (Windows).

Litl invece nasce dalla fusione “tra portatile e TV” ed è basato su un sistema operativo web chiamato Litl OS. Litl OS supera le normali concezione di cartelle, icone e consente (sul web ovviamente) anche il salvataggio di file su server remoti, appunto il cloud.


Un webbook di Litl

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